Superbonus110: un affare per tutti, anche per lo Stato
Positivo da 811 milioni sui conti pubblici, è quanto il c.d. Superbonus porterà nelle casse dello Stato secondo lo studio condotto da Luiss Business School e Openeconomics.
Tale studio parte dal presupposto che nel periodo 2020-2022 la manovra genererà un totale investito pari ad 8,75 miliardi di euro nel settore edile, dato estrapolato dalla stima Cresme-Camera deputati. Inoltre, lo stesso studio utilizza il Compatible General Equilibrium Model, modello economico utile per valutare l’impatto di un settore sugli altri, per misurare come la spesa edilizia influenzerà altri settori connessi ad essa.
Partendo da questi presupposti viene stimato un valore aggiunto del Paese pari a 16,64 miliardi durante il periodo 2020-2022 e di 13,71 miliardi negli otto anni successivi considerando anche l’incremento di valore del patrimonio abitativo, i risparmi energetici e l’effetto sul sistema finanziario derivante dalla cessione dei crediti d’imposta.
A questi valori andrebbe aggiunto un effetto prodotto nell’economia sommersa durante il decennio considerato che ammonterebbe ad un totale pari a 3,26 miliardi.
Considerando i numeri esposti, viene calcolato il gettito aggiuntivo d’imposte che lo Stato incasserebbe. In particolare, lo studio prevede 3,94 miliardi nel periodo 2020-2022 e 3,58 miliardi durante gli otto anni successivi per un totale di 7,88 miliardi contro gli 8,33 miliardi di riduzione di gettito derivante dalle detrazioni.
Su questi valori il tempo fa la differenza, gli 8,33 miliardi di riduzione di gettito si concretizzeranno durante gli ultimi 8 anni del periodo considerato per cui vengono scontati maggiormente dal tasso d’attualizzazione, infatti, attualizzando i valori del gettito, aggiuntivo e mancate, lo studio giunge ad un impatto netto attualizzato del provvedimento sul disavanzo pubblico pari ad 811 milioni di euro.
Altro elemento di riflessione è fornito dalle simulazioni effettuate che hanno mostrato come, all’interno di un intervallo compreso fra gli 8 ed i 18 miliardi di euro, vi sia un rapporto lineare fra la spesa sostenuta per l’edilizia ed il valore aggiunto prodotto, al raddoppiare del primo fattore raddoppierebbe anche il secondo, avallando così le buone ragioni per prorogare una manovra che sembra essere un affare per tutti.
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